Nel primo ventennio di attività, l’azienda andava col
vento in poppa, e Giovanni decise di avvalersi della “star”
del momento in faccenda di modellato: il prof. Erbetta,
che insegnava presso l’Accademia Albertina, una delle
massime istituzioni culturali nell’Italia dei Savoia. Gli
Avagnina lavoravano ai modelli del prof. Erbetta nella
fabbrica degli stampi, nei quali veniva inserita un’armatura
in ferro e poi colato il cemento. La collaborazione con gli
Avagnina fu duratura e fruttuosa e permise all’azienda di
diventare una delle più prestigiose del settore. Numerosi
sono gli interventi degni di nota in Fossano e dintorni:
modiglioni decorati, maschere, angeli, madonne e vari
bassorilievi con rappresentazioni religiose realizzati per
la Chiesa. Sono stati conservati diversi putti in gesso,
madre-forme di alcuni bassorilievi delle chiese di Mellea
e Maddalene, il modellino della facciata della Chiesa di
San Sebastiano.
E’ inoltre di Erbetta la grossa statua lignea della Madonna:
si narra che il professore la scolpì perché venisse
posizionata dentro l’edicola funeraria degli Avagnina,
in cambio di un posto per sé nella medesima cappella.
La statua vi rimase solo per breve tempo, ma i patti
furono mantenuti e pare che proprio accanto alla salma
del nonno Giovanni, riposi quella dell’amico e collega
Erbetta.
Notevole artista, Erbetta non entrò a far parte della storia
dell’arte probabilmente proprio per aver “venduto” la sua
arte agli Avagnina.